L’emergenza Covid19 ha inavvertitamente dato una brusca frenata all’economia mondiale, molte aziende hanno dovuto chiudere, altre, dopo tre mesi di stop forzato si stanno rimboccando le maniche, per superare questo brutto periodo. D’altro canto sono esplosi tanti business, perchè la pandemia ci ha spinto a modificare e rimodulare gli spazi, cambiare le nostre abitudini sociali ed adottare i dispositivi di sicurezza.
Aziende di moda come Giorgio Armani, ma anche altre persone con la passione per la sartoria, si sono fiondate sulla produzione delle mascherine anti-contagio. Esse sono state fin da subito introvabili o con prezzi esagerati, per cui sono nate startup o piccole aziende con lo scopo di lanciare sul mercato questi oggetti anche alla moda, colorate, di tessuto differente, perchè ormai possa divenire un capo da abbinare al proprio stile.
Il caso studio più ecclatante è quello delle barriere di plexiglass. Il garantire la distanza sociale e la sicurezza all’interno di esercizi commerciali ha fatto alzare la domanda di compravendita di questi dispositivi obbligatori all’interno di bar e ristoranti. Anche all’interno di business center, come Executive Service, è stato necessario apportare modifiche agli uffici e al banco segreteria introducendo il mezzo di sicurezza. Le aziende che già producevano plexiglass hanno visto aumentare a dismisura i propri fatturati, come ha commentato Antonella Annunziata, Amministratore Delegato di Madreperla.
Tap Plastics, produttore di plexiglass a San Leandro, in California, ha affermato che le vendite sono aumentate del 200% rispetto all’anno scorso, raggiungendo un livello di produttività mai raggiunto dall’azienda. Come indicato nel rapporto dell’ OMS di Febbraio, il plexiglass viene ormai considerato un elemento chiave per i lavoratori, che occupano un posto in prima linea durante la pandemia. Non solo aziende produttrici tipiche, ma tante altre si sono reinventate per favorire al mercato questo servizio ormai diventato un bene necessario.